Canali Minisiti ECM

Morì per infezione al pace-maker, condannato l'ospedale

Medlex Redazione DottNet | 28/09/2017 18:44

Per il giudice non furono tolti i cateteri che contribuirono al decesso

Il suo calvario durò 16 mesi senza che qualcuno si avvedesse di quell'infezione che lo aggredì già nel 2009 dopo aver subìto un'operazione per la sostituzione di un pace-maker. Non servì un ricovero d'urgenza che si concluse tragicamente, nell'agosto dell'anno successivo. Il consulente del giudice di Monza a cui si era rivolta la figlia dell'anziano per ottenere un risarcimento ha stabilito "con sicurezza" che la morte fu causata da "una infezione contratta nel corso dell'intervento di sostituzione del pace-maker" e a "un ritardo nella diagnosi".

Ha sottolineato, inoltre, che non furono tolti i precedenti cateteri il cui "abbandono" ha "registrato un'elevata incidenza in termini di recidive e di mortalità". Ed è per questo che il giudice di Monza ha condannato l'ospedale a pagare oltre 180mila euro alla figlia dell'uomo, assistita dall'avvocato Giuseppe Badolato. Il magistrato non si è trovato d'accordo con il consulente nell'attribuire le cause del decesso al medico curante, che, peraltro, in quei 16 mesi aveva avuto contatti sporadici con il paziente e ha condannato l'azienda ospedaliera di Desio (Monza) spiegando che "è onere" della stessa azienda provare "di aver eseguito l'intervento a regola d'arte e che pertanto l'infezione in sede cardiaca si sia verificata per un evento imprevedibile e inevitabile e non per un'omissione di una attività cui era tenuta".

pubblicità

Tra gli elementi di responsabilità, il giudice evidenzia "una precisa scelta medica, considerata non adeguata al caso concreto dal CTU (consulente tecnico d'ufficio, ndr.): gli elettrocateteri propri del primo generatore vennero lasciati in situ e in cartella clinica non è riportata alcuna annotazione che faccia rilevare l'eventuale valutazione di un maggior rischio dell'espianto rispetto alla bonifica. L'uomo "era diabetico, condizione che, determinando sia uno stato di uno immuno-depressione relativa del paziente sia la necessità di effettuare perforazioni della pelle, che costituiscono possibili vie di accesso di agenti patogeni, ha costituito un fattore di aumento del rischio di infezioni". "Sarebbe stato più conforme alle regole d'arte che, in presenza di soggetto ad elevato rischio di infezioni- conclude il giudice - l'Ospedale avesse rimosso l'ulteriore fattore di rischio con la rimozione dei cateteri".

Fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure

La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale

La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula

Bellantone: "Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente. Erano il 30% nel 2008, adesso si attestano al 24%". Greco (S.I.d.R.): “Fumo e infertilità, a rischio giovani e donne”

Ti potrebbero interessare

Secondo la Cassazione, la lesione psicologica cronica successiva a un intervento chirurgico mal riuscito, se accertata clinicamente, va ad aumentare la quota di danno biologico risarcibil: non scatta la personalizzazione consentita dal danno morale

Nell'ordinanza n. 5922/2024 la Cassazione ricorda le regole di riparto dell'onere probatorio qualora un soggetto invochi il risarcimento del danno da errore medico in ragione di un rapporto di natura contrattuale

La sentenza: assolto militare che rifiutò di indossarla, Matteo Bassetti consulente

I giudici si sono rifatti a una norma del ‘91 secondo la quale il medico in servizio di guardia deve rimanere a disposizione «per effettuare gli interventi domiciliari al livello territoriale che gli saranno richiesti

Ultime News

Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure

La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale

La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula

Il fondo immobiliare che realizzerà le case "spoke" le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing